Diversità e inclusione in azienda: l’importanza delle persone

Costruire la diversità sul posto di lavoro può portare benefici alle imprese e alla società, ma la vera diversità può essere raggiunta solo attraverso la creazione di un ambiente autenticamente inclusivo. L’inclusività richiede un aumento della fiducia in noi stessi, un interesse genuino verso gli altri, sviluppare consapevolezza delle nostre differenze e apprendere le competenze culturali necessarie per sostenere il cambiamento.

I principi di Dale Carnegie racchiudono una saggezza senza tempo e un fascino universale perché supportano mentalità e abilità e permettono di aumentare cooperazione e rispetto all’interno di un ambiente lavorativo diversificato.

Dale Carnegie non ha avuto l’opportunità di vivere il 2021, ma i suoi principi si applicano al nostro mondo oggi più che mai. La lotta per la giustizia razziale in America di qualche mese fa, ha posto una rinnovata attenzione all’inclusione e alla diversità in tutto il mondo, in particolare sul posto di lavoro e creare uno spazio in cui persone diverse prosperino insieme è al centro degli insegnamenti di Dale Carnegie. Infatti, dobbiamo avere un forte desiderio di imparare e cambiare prima di poter iniziare a immaginare e compiere passi verso una forza lavoro e una società diversificate.

Diversità come risultato aziendale

Costruire un team diversificato all’interno di un’azienda, che si tratti di diversità di età, sesso, razza, orientamento, abilità, religione, background educativo o diverse personalità, è fondamentale per il successo.

In uno studio sulla diversità sul posto di lavoro, McKinsey & Company ha scoperto che “le società nel primo quartile per diversità razziale ed etnica hanno il 35% di probabilità in più di ottenere rendimenti finanziari superiori alle rispettive mediane nazionali del settore”.
L’Harvard Business Review cita la ricerca mostrando come i team diversificati si affidino maggiormente ai fatti e applichino più innovazione alle soluzioni, rendendoli più efficienti e più precisi rispetto ai team non diversificati.

Ma non si parla solo di profitti. Un luogo di lavoro che celebra la diversità è quello in cui i membri del team sono riconosciuti, dove le idee di ogni individuo vengono ascoltate e si sostiene una cultura del rispetto e della comunicazione aperta. In uno studio pubblicato su Psychology Today, i lavoratori hanno notato considerevoli miglioramenti in otto aspetti del loro benessere generale, tra cui felicità, salute fisica e determinazione, dopo aver preso attivamente parte alla formazione sulla diversità e l’inclusione.

Inclusione come metodo

Il semplice assemblaggio di un team diversificato non significa che la diversità esista magicamente. La diversità non può essere forzata o prodotta; deve essere un processo continuativo, che va appreso e praticato finché non penetra all’interno della nostra stessa cultura. L’inclusività esiste solo dal momento in cui ogni membro del team lavora quotidianamente per raggiungerla.

Le tecniche che portano all’inclusione sembrano semplici, eppure producono risultati rivoluzionari, sia negli individui stessi che nelle aziende. Secondo un altro studio McKinsey & Company, quasi i tre quarti dei lavoratori che hanno riferito di sentirsi inclusi a lavoro, si sentono anche pienamente coinvolti all’interno della propria azienda. Ciò si traduce in una maggiore produttività e in una maggiore fidelizzazione dei collaboratori.

I principi di Dale Carnegie ci guidano attraverso i necessari cambiamenti che devono avvenire nei nostri atteggiamenti e comportamenti. Dobbiamo iniziare con una combinazione di maggiore fiducia in sé stessi e genuino interesse per gli altri, questo ci aprirà ad apprendere le abilità culturali necessarie per superare quelle cattive abitudini che causano disuguaglianza ed esclusione.

Il percorso verso la diversità e l’inclusione sul posto di lavoro

  1. Il cambiamento inizia dall’interno

Affinché avvenga un cambiamento esteriore sul posto di lavoro, dobbiamo prima scegliere internamente di perseguire con risolutezza il cambiamento. Essere parte attiva di un ambiente inclusivo significa innanzitutto avere fiducia in sé stessi, dobbiamo riflettere sulle nostre esperienze e considerare i nostri pregiudizi inconsci, le nostre lotte e i nostri privilegi con una valutazione onesta. Grazie a un rinnovato interesse e conoscenza di noi stessi, ora possiamo affrontare situazioni che potrebbero rivelarsi scomode. La fiducia ci consente di affrontare queste difficili conversazioni con una mentalità aperta.

Il passo successivo è quello di interessarsi sinceramente agli altri, che è il quarto principio di Dale Carnegie. In Come trattare gli altri e farseli amici, scrive: “Potete farvi più amici in due mesi interessandovi genuinamente agli altri, che in due anni cercando di far sì che gli altri si interessino a voi”.

In un ambiente inclusivo, ogni persona si sente a proprio agio nell’esprimere i propri pensieri e sentimenti, che sono ovviamente dettati dal proprio background personale. 
Più ci impegniamo con gli altri e ci interessiamo a loro, più finiremo per imparare.

L’inclusività non può esistere se non ci interessiamo genuinamente alla cultura e alle esperienze degli altri. Il riconoscimento dei colleghi e dei dipendenti sia come buoni lavoratori che come individui è uno dei metodi più efficaci per aumentare il coinvolgimento, la lealtà e il morale. 

  1. L’inclusione richiede consapevolezza culturale e competenza culturale

Scegliere di cambiare è solo metà dell’equazione. L’acquisizione delle competenze necessarie per mettere in atto il cambiamento è ciò che completerà il processo. Ciò significa estendere la nostra consapevolezza culturale, che è il modo in cui riconosciamo e riflettiamo sulle differenze culturali. Essere culturalmente consapevoli ci consente di relazionarci e gestire efficacemente colleghi e dipendenti.

Attraverso le nostre continue interazioni, iniziamo a capire i valori gli uni degli altri. Riconoscere le differenze e i punti di forza tra i lavoratori crea quindi un atteggiamento e un ambiente di rispetto che fornisce sicurezza psicologica per ogni membro del team e ci permette di diventare più competenti nel comprendere come la diversità influenzi tutti gli aspetti della nostra vita, rispettandola.

L’autentica inclusione porta alla diversità

Essere diversi è semplicemente uno stato dell’essere umano. Dobbiamo conoscere noi stessi, interessarci agli altri, prendere coscienza delle nostre differenze e sviluppare le competenze necessarie per creare un ambiente inclusivo. Questo non solo avvantaggia le imprese, ma i suoi effetti si propagano nel mondo, migliorando la diversità attraverso l’inclusione a tutti i livelli della società.

Questo è ciò che Dale Carnegie ha insegnato fin dall’inizio nel primo corso Dale Carnegie nel 1912. Ha compreso l’importanza di una mente e di un cuore aperti a celebrare la diversità e la sua eredità continua attraverso i nostri programmi in tutto il mondo.

Costruire la diversità sul posto di lavoro può portare benefici alle imprese e alla società, ma la vera diversità può essere raggiunta solo attraverso la creazione di un ambiente autenticamente inclusivo. L’inclusività richiede un aumento della fiducia in noi stessi, un interesse genuino verso gli altri, sviluppare consapevolezza delle nostre differenze e apprendere le competenze culturali necessarie per sostenere il cambiamento.

I principi di Dale Carnegie racchiudono una saggezza senza tempo e un fascino universale perché supportano mentalità e abilità e permettono di aumentare cooperazione e rispetto all’interno di un ambiente lavorativo diversificato.

Dale Carnegie non ha avuto l’opportunità di vivere il 2021, ma i suoi principi si applicano al nostro mondo oggi più che mai. La lotta per la giustizia razziale in America di qualche mese fa, ha posto una rinnovata attenzione all’inclusione e alla diversità in tutto il mondo, in particolare sul posto di lavoro e creare uno spazio in cui persone diverse prosperino insieme è al centro degli insegnamenti di Dale Carnegie. Infatti, dobbiamo avere un forte desiderio di imparare e cambiare prima di poter iniziare a immaginare e compiere passi verso una forza lavoro e una società diversificate.

Diversità come risultato aziendale

Costruire un team diversificato all’interno di un’azienda, che si tratti di diversità di età, sesso, razza, orientamento, abilità, religione, background educativo o diverse personalità, è fondamentale per il successo.

In uno studio sulla diversità sul posto di lavoro, McKinsey & Company ha scoperto che “le società nel primo quartile per diversità razziale ed etnica hanno il 35% di probabilità in più di ottenere rendimenti finanziari superiori alle rispettive mediane nazionali del settore”.
L’Harvard Business Review cita la ricerca mostrando come i team diversificati si affidino maggiormente ai fatti e applichino più innovazione alle soluzioni, rendendoli più efficienti e più precisi rispetto ai team non diversificati.

Ma non si parla solo di profitti. Un luogo di lavoro che celebra la diversità è quello in cui i membri del team sono riconosciuti, dove le idee di ogni individuo vengono ascoltate e si sostiene una cultura del rispetto e della comunicazione aperta. In uno studio pubblicato su Psychology Today, i lavoratori hanno notato considerevoli miglioramenti in otto aspetti del loro benessere generale, tra cui felicità, salute fisica e determinazione, dopo aver preso attivamente parte alla formazione sulla diversità e l’inclusione.

Inclusione come metodo

Il semplice assemblaggio di un team diversificato non significa che la diversità esista magicamente. La diversità non può essere forzata o prodotta; deve essere un processo continuativo, che va appreso e praticato finché non penetra all’interno della nostra stessa cultura. L’inclusività esiste solo dal momento in cui ogni membro del team lavora quotidianamente per raggiungerla.

Le tecniche che portano all’inclusione sembrano semplici, eppure producono risultati rivoluzionari, sia negli individui stessi che nelle aziende. Secondo un altro studio McKinsey & Company, quasi i tre quarti dei lavoratori che hanno riferito di sentirsi inclusi a lavoro, si sentono anche pienamente coinvolti all’interno della propria azienda. Ciò si traduce in una maggiore produttività e in una maggiore fidelizzazione dei collaboratori.

I principi di Dale Carnegie ci guidano attraverso i necessari cambiamenti che devono avvenire nei nostri atteggiamenti e comportamenti. Dobbiamo iniziare con una combinazione di maggiore fiducia in sé stessi e genuino interesse per gli altri, questo ci aprirà ad apprendere le abilità culturali necessarie per superare quelle cattive abitudini che causano disuguaglianza ed esclusione.

Il percorso verso la diversità e l’inclusione sul posto di lavoro

  1. Il cambiamento inizia dall’interno

Affinché avvenga un cambiamento esteriore sul posto di lavoro, dobbiamo prima scegliere internamente di perseguire con risolutezza il cambiamento. Essere parte attiva di un ambiente inclusivo significa innanzitutto avere fiducia in sé stessi, dobbiamo riflettere sulle nostre esperienze e considerare i nostri pregiudizi inconsci, le nostre lotte e i nostri privilegi con una valutazione onesta. Grazie a un rinnovato interesse e conoscenza di noi stessi, ora possiamo affrontare situazioni che potrebbero rivelarsi scomode. La fiducia ci consente di affrontare queste difficili conversazioni con una mentalità aperta.

Il passo successivo è quello di interessarsi sinceramente agli altri, che è il quarto principio di Dale Carnegie. In Come trattare gli altri e farseli amici, scrive: “Potete farvi più amici in due mesi interessandovi genuinamente agli altri, che in due anni cercando di far sì che gli altri si interessino a voi”.

In un ambiente inclusivo, ogni persona si sente a proprio agio nell’esprimere i propri pensieri e sentimenti, che sono ovviamente dettati dal proprio background personale. 
Più ci impegniamo con gli altri e ci interessiamo a loro, più finiremo per imparare.

L’inclusività non può esistere se non ci interessiamo genuinamente alla cultura e alle esperienze degli altri. Il riconoscimento dei colleghi e dei dipendenti sia come buoni lavoratori che come individui è uno dei metodi più efficaci per aumentare il coinvolgimento, la lealtà e il morale. 

  1. L’inclusione richiede consapevolezza culturale e competenza culturale

Scegliere di cambiare è solo metà dell’equazione. L’acquisizione delle competenze necessarie per mettere in atto il cambiamento è ciò che completerà il processo. Ciò significa estendere la nostra consapevolezza culturale, che è il modo in cui riconosciamo e riflettiamo sulle differenze culturali. Essere culturalmente consapevoli ci consente di relazionarci e gestire efficacemente colleghi e dipendenti.

Attraverso le nostre continue interazioni, iniziamo a capire i valori gli uni degli altri. Riconoscere le differenze e i punti di forza tra i lavoratori crea quindi un atteggiamento e un ambiente di rispetto che fornisce sicurezza psicologica per ogni membro del team e ci permette di diventare più competenti nel comprendere come la diversità influenzi tutti gli aspetti della nostra vita, rispettandola.

L’autentica inclusione porta alla diversità

Essere diversi è semplicemente uno stato dell’essere umano. Dobbiamo conoscere noi stessi, interessarci agli altri, prendere coscienza delle nostre differenze e sviluppare le competenze necessarie per creare un ambiente inclusivo. Questo non solo avvantaggia le imprese, ma i suoi effetti si propagano nel mondo, migliorando la diversità attraverso l’inclusione a tutti i livelli della società.

Questo è ciò che Dale Carnegie ha insegnato fin dall’inizio nel primo corso Dale Carnegie nel 1912. Ha compreso l’importanza di una mente e di un cuore aperti a celebrare la diversità e la sua eredità continua attraverso i nostri programmi in tutto il mondo.

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